Dar ginecologo

 

 

 

Un giorno la mi' moglie,

insistette per fàssi portà’dar'dottore,

'vello delle doglie,

(chiamiamolo 'osì tanto per discore.)

Sorpreso nì dissi: O in dù ti sente,

che un'hai mai ditto nulla !

Ma hai male veramente,

o lo fai apposta per fa' la burla ?

Io un' lo so come nì sta,

perché nì veggo tanto mai di rado,

però, l'avesse uta da raccomodà

l'arei saputo in quarche modo.

Certo però, che 'dottori ci san' fa',

e invece di menà' ir can' per l'aia,

in su' llettin' la fece accomodà

e con dù ferila misse a gamb'all'aria.

Maremma ‘mpestata e trogolona!

Pensai fra me, ma questa è proprio bona!

Per mettela 'osì, n'è basto favellà',

a me mi c'è vorsuto un anno

e soprattutto, promette di sposà.

Inforcò l'occhiali, infilò'un par di guanti

e doppo avecci acceso unber fanale,

ci si piassòproprioin sur davanti

e chiese: Oh in dùv'è cheti fa male?

Si misse co' le mano a n'trogolacci drento,

e disse ch'era "Candida"il male der momento.

Mi vidde stralunato allora mi spiegò:

E' Tricomonas Vaginalis, ma n'a cura ni darò.

L'aveva chiamo cor nome suo straniero,

e anco se un' son' tanto fesso,

stetti sitto un popò' e feci l'omo fiero,

ma n'a spiegassion' me la feci da' listesso.

Mi disse: Un' è nulla, en' de' cosini

che lì s'en' ficchipianin' e stan' comefungini.

Dissi a la mi moglie: Ti gonfierei la testa

di stiocchi e di nocchini.!

Per paura difrustalla, un' la voi mai usà,

maora è bèn’ che ti ci nàscino i pioppini.