Ho sete!
( 1° premio Concorso nazionale di poesia “Città di Capannoni 2003”)
Beppe torna a casa, grondante sudato,
  dai campi lontani, dar fieno seccato.
  Rivortalo, abbigalo*, fanne le mucchia*,
  Sotto a quer sole, da lasciacci la bucchia*.
Nena, la moglie, seduta in cucina,
  ar fresco riscontro che vien di cantina,
  lì sur sù céccioro*, sferuzza d’aghetto,
  ricamando de’ fiori, per ir copriletto.
Beppe ni chiede: Oh Nena ho sete!
  e Nena bisbiglia: và alla fonte der prete!
  Ohh Nena ‘l’acqua è finita, valla a cavà,
  Che doppo bevuto, mi vo anco lavà!
Nena sferruzza: un dritto e un rovescio,
  Facendo l’occhietto*, spia Beppe di sbiescio
  Sennza trennassi*, alzatele ciglia,
  Sbotta tra ‘denti : vattela piglia!
Beppe scontroso, si gonfia infuriato,
  S’arruffa i capelli, è stralunato,
  s’arabbia, inchecca*, farfuglia, tartaglia*
  e chiappato ir secchio, lo tira sull’aglia*.
S’avvicina ar pozzale*, ci monta deciso,
  ci scivola drento e con fare preciso,
  punta la schiena, e le gambe distende,
  e giù pian’ ner pozzo, Beppe discende.
Arivato in fondo, si tuffa nell’ acqua,
  beve a sorsate, si lava e si sciacqua,
  poi sulle pietre, come fussero scale,
  com’era disceso, pian, piano risale.
Tutto grondante, raccatta ir secchio,
  e va da Nena che lo spia di sottecchio.
  Si liscia i capelli, s’aggiusta i baffetti,
  s’allunga, si stira, si da dei buffetti.
Ammiccando ar secchio, con voce amara,
  Dice: Tu avessi sete, oh Nena mia cara,
  e bagnatti volessi, ir tù ber gargarozzo*
  qui c’è ir secchiello e la fora c’è ir pozzo! 
*Glossarietto
abbigare = disporre il fieno in biche 
 
  fanne le mucchia = farne covoni
  gargarozzo = gozzo
  bucchia = buccia (lasciarci la pelle) 
  céccioro = piccolo sgabello
  inchecca-tartaglia = balbetta
  pozzale = muretto del pozzo