Il "poro"

La mia infanzia l’ho vissuta in campagna, quella campagna contadina dove il buon profumo di "caffèllatte" al mattino, si confondeva con l’odore del pane arrostito sulla brace, le salsicce soffritte nella padella sul fornello a carbone e sconfinava con quello strano aroma emanato dal mucchio di letame fumante per la fermentazione, in mezzo all’aia. Una campagna legata a doppio nodo alle credenze popolari, ai “si dice che” ai “si mormora”; attaccata ad usi, costumi e rimedi ancestrali.

Fin dove risale il mio ricordo, avevo da sempre un "poro" (una verruca) nel bel mezzo del dorso della mano sinistra. Non fastidiosa, ma antiestetica, anche se ero un maschietto. Mamma aveva interpellato medico e farmacista, ma entrambi avevano sconsigliato qualsiasi trattamento “tanto è un maschietto, che vuoi che sia”, io stesso non ci davo alcun peso. Fino a che…. in un pomeriggio estivo, quando tutti sono a letto per la siesta (così si faceva in un mondo dove, ci si alzava alle 4,00 e praticamente a mezzodì avevano già lavorato 8 ore nei campi) io mi aggiravo alla ricerca di una coetanea per giocare. Abitava a 50 metri da casa mia ed aveva una nonna novantenne, ma ancora in testa e “in gambe”: una di quelle contadine sempre vestita di nero con l’immancabile fazzoletto sul capo anche in pieno agosto. La vecchietta, se ne stava al fresco, all’ombra della casa ed io le chiesi dove fosse la nipote, mia amica. Per tutta risposta mi disse: Ciao Dome, vuoi che ti faccia andar via quel “poro”? Indicando la verruca sulla mia mano. Io ero terrorizzato perché tale ipotesi era già stata considerata, ma la “streghetta” della mia coetanea (sua nipote), per terrorizzarmi mi diceva sempre: Certo che te la leva, ti ficca la mano nell’acqua bollente.! Lì per lì, ebbi una paura terribile, ma vedendo quella “nonna” così tranquilla, mi lasciai fare. Prese uno stelo di paglia e piegandolo ne fece una croce; prese un fagiolo, lo pose nel centro della croce e tenendo il tutto tra indice e pollice, tracciò numerosi segni di croce sopra la verruca, senza toccarla, mentre pronunciava delle preghiere. Poi mi spiegò che avrebbe sotterrato, paglia e fagiolo in un posto segreto, e quando il fagiolo avesse germogliato, la verruca sarebbe sparita.

Non mi domandate ne perché ne per come, ma sul dorso della mia mano, la verruca, in poco tempo sparì…

Autosuggestione? Può darsi.. ma da allora (mezzo secolo fa) mi interrogo ancora…

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