Belli Raffaello

Una vita all'ombra della poesia. Fin dalle elementari,
i versi lo accompagnano, in quasi 9.000 poesie,
i versi esprimono i suoi sogni, e lo fanno sognare.
Prevalentemente, scrive in lingua italiana,
ma il vernacolo è il suo "dessert".

Barzellettiere, incline alla battuta, osservatore attento
ed arguzia, fanno di lui uno dei poeti contemporanei lucchesi,
più apprezzato e conosciuto. Noto nel mondo del ciclismo.
Molti campioni, anche internazionali, hanno "gustato" le sue "dediche".
Centinaia di poesie, sono state pubblicate in riviste e quotidiani
che si occupano di calcio e ciclismo.
Ha pubblicato una raccolta, e molte sue poesie sono
inserite in numerose antologie lucchesi.

Ecco qui di seguito alcune sue poesie:

 

Siamo seppi di ‘atrame

Se ripenso ad una vorta
Carbon nero né fornelli
Genuina la riotta
Si ‘antavino stornelli

Sempre presto mi levavo
Ir mangià era un probrema
Con la lessora campavo
Un’amara cantilena.

Ma però c’era una ‘osa
Tanta brusta di calore
Era facile la posa
Con l’amore drento ar cuore

Oggi certo ir mondo è cambio
Andiam sempre di volata
Un c’è tempo per lo scambio
Pogo usa la frittata.

Ora c’en le vacche pazze
Brutte ‘ose mai pensalle
Urlin tutti nelle piasse,
c’è votume nelle stalle.

Ne succèdin brutte e belle
Non c’è pace nel reame
Uin si friggin più firttelle
Siamo seppi di ‘atrame.

Se facciam una rifressione
Der progresso un siam contenti
Se parliamo di pensione
Poghi sono i sorridenti.

Diffidiam lo sgangherato
Già si pensa all’ardilà
Tutto vanto è avvelenato
Un si sa più che mangià.

La befana ancora fila

Alla fine der dùmila
La Befana ancora fila
Non ni risce fa dispetti
E vor bene ai bamboretti

Ritornando alla serata
un pesso di frittata
Po’ decisa parte in tromba
E r su passo già rimbomba.

La vediam sempre furiosa
Pogo o niente si riposa
Vando dice d’ese stracca
Ci rimette anco la vacca.

Vesto mondo è tanto cambio
Le’ soride ad ogni scambio
Far diverso non ni risce
E ir marito ingelosisce.

E se pur un po’ vecchietta
Mai non pensa alla disdetta
Un è bona a recramà
Ha già smisso di fumà.

Ama tanto i bamboretti
Tutto l’anno fa carcetti
Di fa vesto mai si stanca
la Befana è proprio santa.

Alla fine der su giro
Mostra a tutti un ber sorriso
Canta allegra ir trallallà
E s’aggiacca sur sofà.

È una passion che ho drento

Vi voglio presentà la mi famiglia
Io, la mì Rosina e un maialino
E ve lo giuro, questa è una ricchessa.
La mì metà, l’adoro tanto
Poi vien la tera e lo stallino.
Tutto ir mi tempo,
lo passo a lavorà ir podere
è una passion che ho drento
fin da quando ero piccino.
Faccio tutto di mì testa
Se anche varche vorta sbaglio
Nessun mi dice niente,
sortanto la mì moglie che s’arabbia
quando mi scordo di venì a mangià
Lo vedi, urla, mi tocca riscardallo
Ma per il resto procede tutto ben
E la sera quando siamo a letto
Un si discute mai, voi mi apite
Siamo troppo stracchi,
ma lei sitta un ci pole stà
così allora comincia a bronciolà:
Staman mi son levata presto
O preparato ir paston del maiale
Nell’orto ci ho fatto mezzogiorno.
Doppo desinà ho sego l’erba
E quelle prode l’ho rapate tutte.
E ora che son qui per irposammi
Pretende ancora un artro lavoretto.

Mai lo sapremo

Tremolio di foglie,
impazzisce il vento
e dentro il mare
come corposi seni
l’onda s’increspa
e trema dentro,
tutto è un agitarsi,
una aderente proposta
che gli conviene.
Vincerà la gioia?
Perderà il dolore?
Mai lo sapremo,
supreme forze
che si ribellano
per contrastar,
novelle e sogni.

Tempo migliore

Vita,
offuscate idee
per procedere
un cammino insicuro
che ti trafigge dentro
e ogni evento è contrastato,
tutto si perde.
Per ben sperare
Brilleranno ancora aurore
E dentro quella luce
Senza dilemma,
la sicura fede per credere
quanto è stupendo vivere.
“Sì”, torniamo a cantare
adoriamo il sole
+potenza di calore
che stimola a continuare
per raggiungere il desiderato,
tempo migliore.

Un tocco affascinante
(festa della donna 2001)

Morbide e vellutate
le tue mani, o donna
hanno la pelle trasparente
come i tuoi occhi,
sono piume leggere
di traboccanti carezze.
Un tocco affascinante
pieno di armoniose dolcezze
e un fantastico ripetersi
nel tempo.

 


Spirito perduto

Terra, obitorio
di scheletri umani
ancora vivi in carne
ma lo spirito perduto,
triste cantilena della vita
dove manca spazio per nasconderci
e respirare meglio,
grovigli di frastuoni
per non capire,
armi con veleni di uranio,
impermeabili nucleari
che ci soffocano ad oltranza,
carni di mucche pazze,
angolo di rapine e omicidi,
aurore e tramonti che piangono
e il sognar svanisce.


Sensazioni

Sento avanzar i suoi passi,
e già intravedo l’ombra,
l’attesa è trepidante
lassù nel cielo
luce pallida di luna,
pensieri, sogni ed emozioni,
ecco, mi affianca,
un penetrante invito
per tante sensazioni,
la notte si schiarisce
e l’alba diventa favola.


Un dono divino

Scrivo e sorrido ed ogni giorno,
con animo gioioso
sogno il cielo, le stelle,
l’amore senza fine
palpiti, sensazioni
albe incantate
e rossi tramonti,
giardini in fiore
e dolci serenate
una ricchezza immensa un dono divino
illuminato dal sole
per contrastare il pianto.
Un canto di comunicazione
per trasmettere agli altri,
i sentimenti del mio cuore.


Elemosina di verde

Tempestosa inquietudine,
un brutto inganno
continuo avvertimento
a non distrarsi
per non cadere nel nulla,
sensibile retta umana
continua ricerca,
anche se faticosa
che travolge il nostro vivere.
Gli alberi pure
gridano tormentati
del loro poco crescere
chiedendo ai passanti
elemosina di verde,
la vergogna incombe,
arida e sconsolata terra
che si consuma
e singhiozza il declino.