Paesi sommersi

Nella foto: Matteo in una delle sue prime
"escursioni in quel di Vagli"

Nell'estate del 1994, portai mio figlio Matteo, allora di 7 anni, a visitare il paese di Fabbriche di Careggine, riemerso dopo che l'invaso del lago di Vagli, fu prosciugato in occasione della manutenzione straordinaria da parte dell'ENEL.
Matteo rimase affascinato da quei ruderi che per anni erano rimasti sotto l'acqua del lago. Un libro acquistato in quell'occasione, fu oggetto di una vera e propria "adorazione"; lo leggeva e rileggeva fino a conoscerne ogni minimo particolare, poi ne acquistai altri, e anche cartine e mappe. Alla sera prima di addormentarsi, per mesi e mesi prese l'abitudine di fantasticare su quelle carte e mappe. Numerosi sono stati anche i viaggi a Vagli e in altri paesi della Garfagnana. Io alla guida e lui,
che a memoria conosceva tutte le strade e i paesi, mi faceva da "navigatore".

Così nell'estate del 1995, assieme percorremmo più di 3.500 km. Poi cominciò a prendere padronanza di internet e a 14 anni gli venne in mente di "costruire" un suo sito dedicato al "suo grande amore": Fabbriche di Careggine.

A causa di vari inconvenienti di PC e di rete, il sito non è più stato curato, e allora, prima che vada perduto, in questi giorni ho provveduto a "copiarne" i tratti salienti che riassumo qui di seguito.

(Tutto ciò che vi è riportato: Foto; storia; curiosità ecc... sono frutto di una minuziosa quanto accanita ricerca, di un ragazzino che fu "ammaliato" da quei ruderi nascosti sotto le acque del lago di Vagli. Al fine di conservarne la schiettezza, le inserisco così come lui le realizzò senza cambiare nemmeno una virgola)

 

 

Fabbriche di Careggine


La storia

Fabbriche non ha mai costituito un comune autonomo. La maggior parte degli storici locali la ricordano assai vagamente, come uno dei tanti paesi appartenenti al comune di Careggine.

Le prime notizie storiche  sono quasi tutte dell'opera di Raffaello Raffaelli intitolata "Descrizione Geografica Storica Economica della Garfagnana". 
Fu il Raffaelli a ipotizzare,  che Fabbriche fosse fondata nel secolo XIII  da alcuni fabbri ferrai bresciani . Il Raffaelli fu il primo a prendere nota dell'impiantamento  nel territorio di Fabbriche di una Ferriera (per la precisione nel luogo denominato "Ferriera ", posto circa un chilometro sotto la diga di Vagli).

Per costruire e far funzionare la Ferriera erano necessari molti uomini; al fine di agevolare la commercializzazione del prodotto. Il Duca Francesco III di Modena inviò una sua "lettera parente" al governatore estense della Garfagnana, datata 4 febbraio 1758 sulla costruzione della Ferriera.
Doveva essere quello, un periodo ricco di  avvenimenti, per il piccolo paesello. Era stata da poco ultimata la "via Vandelli": grande asse viaria che collegava la Padania al mar Tirreno. E proprio alle Fabbriche, la Vandelli, su un ponte prima di legno poi in muratura, attraversa l'Edron. Si trattava certo di novità importantissime per il nostro paesello che, nonostante il  nome, nei secoli passati (stando almeno a quanto riferito dagli storici locali) non vide mai fiorire l'industria del metallo. Ben presto la Via Vandelli cadde in rovina e la stessa sorte dovette subire la Ferriera. 
Nel corso del XIX secolo i pochi "fabbrichini" (risultano infatti soltanto 66, secondo il dizionario dei Reppetti nel 1833) dovettero ritornare alle antiche occupazioni: la silvicoltura, la pastorizia, un pò d'agricoltura.

Agli inizi del '900, sembrò ancora una volta che per  Fabbriche di Careggine si aprissero nuove speranze. Nel primo decennio infatti aveva inizio l'escavazione del marmo nella zona di Vagli e in altri paesi dell'alta Garfagnana. Anche Fabbriche fu direttamente interessata dall' industria del marmo. Molti dei suoi abitanti furono impiegati come cavatori. Infatti, tra il  1906-1907 fu costruita, nelle immediate vicinanze del paesino, una piccola centrale idroelettrica che serviva i bacini marmiferi di Arnetola (Vagli) e Acquabianca (Gorfigliano). 

Poi per la piccola borgata fu decretata la fine.
Nel 1941 la società idroelettrica Selt-Valdarno, comincia la costruzione della poderosa diga di Vagli, alta ben 92 metri, destinata a contenere fino a 36.000.000 di mq d'acqua. Nel 1946 fu ultimata una prima struttura di base e nell'anno successivo i Fabbrichini furono costretti ad abbandonare il loro paese, anche con l'intervento della forza pubblica. Il paese venne subito ricoperto dalle acque del nascente lago artificiale.  Nel 1954, una volta portata a termine la costruzione furono sommerse altre piccole borgate come Piari, Banchiera e Pantano.

La popolazione complessiva di fabbriche, al momento della sommersione ammontava a 146 abitanti; le case erano 32. Naturalmente Fabbriche di Careggine aveva la sua chiesa, anticamente alla dipendenza della Pieve di Careggine, (diocesi di Lucca) poi della chiesa madre di Vagli (diocesi di Massa).  Dedicata a San Teodoro, si sa pochissimo di essa. Dicono esser stata costruita nel 1590. San Teodoro non compare negli elenchi delle chiese garfagnine visitate dai Vescovi nel XVI sec., viene ricordata per la prima volta come "chiesa curata", nella "descrizione istorica della Provincia di Garfagnana" di Sigsmondo Bertacchi, nel 1629. 

Se qualche dubbio può ancora restare all'origine di San Teodoro, nessun dubbio purtroppo possiamo avere sulla sua fine. In data 6 agosto 1948 da Massa, S.E. Carlo Boiardi, Vescovo della diocesi Apuana: "Visto che il paese di Fabbriche di Careggine e la sua chiesa... sono stati completamente sommersi dalle acque .. Constatato che la maggior parte della popolazione ha emigrato in vari luoghi" DECRETA la fine dell'esistenza per la Cura Autonoma di S.Teodoro di Careggine. Il territorio non sommerso dell' ex beneficio, l'indennizzo ottenuto per gli edifici religiosi sommersi, gli ori e i preziosi, le campane, l'altare e i banchi, le Sacre suppellettili della ex Chiesa; tutto viene accuratamente inventariato nel documento vescovile e tutto viene destinato ad altre chiese o ad altri fini.

Come arrivarci

Da Lucca si imbocca la S.S.12 dell'Abetone e del Brennero e all'altezza del paese di Fornoli, comune di Bagni di Lucca, si prende la neo-strada provinciale 445 della Garfagnana. Arrivati a Poggio, comune di Camporgiano, si gira per la valle dell'Edron e dopo pochi chilometri si intravede
la poderosa diga di Vagli.

Le foto di Careggine e Vagli

 
 

Altre foto di Vagli
Campocatino
(da Campocatino si ha una discreta panoramica del lago di Vagli)

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Mappe


ISOLA SANTA

Isola Santa nella Storia



Nonostante il tortuoso tracciato della provinciale, che da Castelnuovo di Garfagnana, dirige sulle calde spiagge del litorale tirrenico, la panoramicità e la bellezza del paesaggio, rendono piacevole ed interessante il transito; quando immerso nel verde ombroso, quando sospeso su aspri e marmorei pendii.
Pochi ma singolari sono gli insediamenti che si incontrano nel versante garfagnino, lungo il corso del torrente Turrite Secca che, serpeggiando nell'incassato fondovalle, scende verso la Rocca Ariostesca, per maritarsi con il Serchio. Pochi villaggi dicevamo, ma di caratteristiche storico-ambientali uniche.
E' il caso di Isola Santa, piccola ed estrema frazione del comune di Careggine, posta a 550 metri s.l.m, nel cuore del parco delle Alpi Apuane. Anche Isola Santa nel 1950, ha visto salire le acque delle Turrite fino a colmare la diga costruita dalla societa Selt-Valdarno (E.N.E.L.)

Per buona fortuna degli abitanti, Isola Santa non fu sommerso come Fabbriche, ma solo il ponte ad arco ed alcuni vecchi edifici costruiti nelle vicinanze furono interessati dal bacino del lago.
Il borgo vero e proprio, agonizza sulla riva sinistra del lago artificiale che minaccia la stabilità della chiesa intitolata a S.Jacopo e del gruppo di case che lo circondano.
nella foto: il borgo di Isola Santa risparmiato dalle acque
Nel 1260 si sa della costruzione dell' "Hospitale di San Jacopo"  eretto per la sussistenza dei viandanti e dei pellegrini. La sua ubicazione non è casuale ma strategica e legata alla vicinanza dei confini tra gli stati di Lucca, Modena e Massa.
Isola Santa, allora piccolo borgo fortificato, vigilava sul vecchio ponte che consentiva il transito verso la foce di Isola Santa vicino al vecchio mulino Mosceta.
Io sommersmolino Mosceta, e non l'intero paese, come è successo per il lago di Vagli
La diga, sul torrente Turrite Secca, costruita a scopo idroelettrico è stata conclusa nel 1950 dalla società Selt-Valdarno.

Le foto di Isola Santa
(clicca sulle immagini per ingrandire)

Altre foto di Isola Santa

TROMBACCO

La diga di Gangheri o di Trombacco, e situata in località "Polla dei Gangheri" sul torrente Turrite di Gallicano (o di Petrosciana). Secondo fondi attendibili, prima della costruzione della diga doveva esserci un piccolo paesino di due case, denominato Trombacco, posto appunto alla confluenza del Torrente Trombacco e della Turrite. Durante certi periodi, il livello dell'acqua è molto basso, come possiamo constatare dalla foto sottostante, infatti si vedono bene le tracce lasciate sulla costruzione, dal livello massimo raggiunto dall'acqua.

Trombacco nella storia
Non sappiamo molto di Trombacco, abbiamo preso spunto dalla "Descrizione geografica storica economica della Garfagnana - Lucca, 1879". In questa descrizione si dice che la Cura di San Pellegrinetto di Vergemoli comprendeva, nella valle dove ora c'è il lago, un casolare detto Trombacco, dove abitavano 2 famiglie di 10 persone. Il lago è ad uso idroelettrico, la sua diga è alta 42 metri ed è stata conclusa nel 1916. E' la più vecchia diga Garfagnina.

Foto della diga di Trombacco

Altre foto della diga di Trombacco

Altre dighe


Diga di Corfino



diga sulla Lima

(in fase di costruzione)


diga di Pontecosi



diga di Turrite Cava




diga di Vinchiana

(vai alla pagina specifica)





Invaso di Gramolazzo
(cliccando sulla foto puoi accedere ad una pagina dedicata al lago)

Alcune pubblicazioni






 

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Foto di Lucca e Lucchesia