Una gita nella "Ralle"

Per undici anni ho abitato in questo angolo di Paradiso
La località si chiama "Lencionero" a due passi da un rio chiamato "Ralla"
E tutta la zona, prendeno il nome dal rio viene detta "Ralle"

 

Piccoli nuclei abitativi chiamati "corti" sono disseminati quà e là a centinaia di metri l'uno
dall'altro dunque un posto tranquillo e immerso nel verde e nel silenzio.

Questo è il rio. IL piccolo corso d'acqua, quasi a secco d'estate,
fa da confine tra la frazione di Camigliano e di Gragnano.

 

 

Un albero caduto, può facilmente trasformarsi in un ponticello di fortuna
ad uso dei pochi visitatori, soprattutto cacciatori abitanti del posto.

Sotto:

Un ponte realizzato con dei pali posti attraverso all'alveo appoggiati a piante perchè non venga
portato via dalle piene.
In origine era composto da quattro pali orizzontali sovrastati da traversini in legno inchiodati
a formare un impiantito. Un palo era fissato a un metro di altezza e fungeva da passamano.
Oggi, abbandonato a se stesso e alle piene rimangono solo questi due pali.

So bene come era fatto, perché lo costruii io stesso,
metteva in comunicazione la mia "corte" con quella posta sull'altro versante,
dove abitava una zia della mia mamma e una sorella
del mio vicino di casa. E spesso ci rendavamo visita.
Oggi il sentiero è stato invaso da pruni e sterpi.

Sotto: Max, il mio cane, sta cercando il vecchio sentiero
mentre in lontananza si intravede la "corte" di cui parlavo sopra,
dall'altra parte del rio.


A nord della mia abitazione di allora, c'è un bosco detto "dell'Ugialli"

Sotto:

Max il mio bastardone che fa di tutto per farsi voler bene...

Oggi, ripercorrendo quei luoghi con Max, come facevo quotidianamente,
con mio figlio e la mia cagnetta "Fiamma" più di vent'anni or sono,
ho respirato di nuovo quell'aria, sembrava che il tempo si fosse fermato.

Le stesse violette..

come allora...

Ma.... il mondo non è un Paradiso,

nemmeno quando lo sembra,
ed ecco la nuda realtà.....

 

 

Una capanna di latta diroccata e abbandonata

una carriola ricolma di filo di ferro arrugginito, anchessa abbandnata...

Cassette di plastica in mezzo al verde del prato...

Uno spezzone di tubo anellato per impianti elettrici...

Un bidone di plastica incastrato nel fossato..

Una bigoncia di plastica abbandonata che sta per essere "ingoiata" dalla vegetazione"..

Una "barriera" ASSURDA... in filo spinato..
di traverso a un sentiero che da secoli è sempre stato aperto a tutti...

Una paiola da muratore, buttata sul pendio del rio...

e poi il rio...

 

Plastica e ferraccio...

Max beve vicino ad un sacco di plastica
mentre in alto a sinistra si intravede
il fondo di una scodella in porcellana...

 

Un sacco di plastica bianco a sinistra e nel centro
una batteria d'auto affiora dal letto ghiaioso...


avrei voglia di piangere......