il calzolaio

 

sopra: Gli utensili

(da sinistra in alto) Bordatori, Trincetto,
Pece, Lesina e Pietra

Il bordatore serviva per lisciare e colorare con il "nero inferno" un colorante indelebile, il bordo esterno della suola, per renderlo intonato alla tomaia. Veniva scaldato e una volta ben caldo si strofinava vigorosamente e pressando il bordo della suola, preventivamente tinto di nero.

Il trincetto veniva affilato continuamente con la pietra. L'affilatura è una operazione di base, del calzolaio, oltre a rendere più facile il taglio della pelle e del cuoio, da essa dipende moltissimo la buona riuscita della scarpa. Una lama mal affilata, può lasciare dei segni e dei graffi sui bordi tagliati.

Con la lesina si preparavano dei fori nel cuoio e nella pelle, per passarvi lo spago, in modo da cucire la scarpa. Per fare ciò non si usavano aghi, ma per guidare lo spago nel foro preparato con la lesina, vi si applicava un crine di cavallo, ricavando così una punta che non si sfilacciava e penetrava facilemente.

La pece, serviva per impermeabilizzare lo spago, e dunque aumentarne la durata. Per fare ciò, si teneva ben stretto in una mano la "zolla" di pece, si passava lo spago su di essa, mantenedolo premuto con il pollice. Così, lo spago, passando e ripassando si impregnava di resina.

Nella foto sotto si possono vedere in dettaglio i solchi lasciati dallo spago più di mezzo secolo fa, infatti il blocchetto di resina, assieme agli altri utensili appartenevano a mio nonno Domenico, di professione ciabattino, morto nel 1961 all'ertà di 86 anni.