nella piazza in cui vide i natali il grande Puccini
giovedì 25 settembre si è svolta la rappresentazione

"OMAGGIO A GEPPE"

opera del compianto scrittore Cesare Viviani,
a quello che lui considerava suo "maestro"
Gino Custer De Nobili in arte "GEPPE",


di cui Cesare scrisse il copione e curò la regia,
prima di morire.

La rappresentazione è andata in scena grazie
alla geniale interpretazione del Gruppo Vocale "IL BALUARDO"

nella splendida cornice di Piazza Cittadella
proprio vicino alla statua del grande Puccini

sotto la guida del maestro Elio Antichi, che ha fedelmente
seguito quanto fu voluto da Cesare, nel suo copione.

oltre ad aver curato la parte artistica,
Elio ha diretto la parte tecnica dalla consolle
del comando audo/luci e proiezione video su schermo
di foto e immagini che accompagnavano passo passo
la narrazione e il percorso storico culturale del poeta.
con la preziosa collaborazione tecnica video/audio
degli amici dell'Associazione Guarnieri


Un misto di storia e opere di "Geppe" raccontata da due narratori:
Massimo Mannini e Alberto Sforzi


e lette e interpretate da alcuni componenti del gruppo vocale


davanti ad un pubblico da grandi occasioni che sfidando il primo fresco settembrino
ha seguito attento la rappresentazione fino alla fine.


Geppe è stato interpretato dall'attore Ugo Manzini



 

La storia di Geppe, della sua vita, delle sue opere, è stata ripercorsa con
un sottofondo musicale che si addiceva maestralmente al luogo in cui si
è svolta la manifestazione, con musiche del maestro Puccini
eseguite al pianoforte dal maestro Tiziano Mangani

 

I narratori hanno ripercorso tutta l'esistenza di Gino Custer De Nobili
dalla nascita sino alla morte, mentre i lettori, interpretavano le opere
più significative del poeta.

Dalla esilarante "Frùfrù"

all'amore per Lucca che la vede protagonista in tante sue opere


alla toccante poesia dedicata alla mamma.




e dall'irriverente sonetto in cui si lamenta delle donne,

alla romantica poesia dedicata al primo bacio


e poi l'esilarante parodia dell'assedio di Lucca da parte dei Pisani: La letia di Pontetetto.


sono intervenuti anche alcuni componenti
del coro cantando alcuni stornelli lucchesi


prosegue poi la narrazione

il pubblico ha riservato a tutti un calorosissimo applauso

al termine della rappresentazione

il coro si è esibito in canti popolari toscani e lucchesi


"ciliegina sulla torta"

alla fine dello spettacolo, i commercianti di via S. Paolino
hanno offerto un succulento "ciancino" (spuntino)


dire succulento è quasi un insulto perché era
soltanto "paradisiaco" e il tutto annaffiato
"con un vinìn che arebbe fatto risucità anco i morti..."

"bilordo alle noce"
"sarciccia di maiale che più maiale un ce n'èn"
"soppressata da leccassi i baffi 'na settimana"
"cipolline e peperoncini" che fan effetto come quattro scatole di viagra...
e po' un lardin così profumato che m'ha fatto scordà anco ir colesterolo

 

Per la cronaca...

doppo abbondanti assaggini di quer vinìn che colava
nè bicchieri direttamente dalla tamigiana...
Elio e Gavorchio, credendo d'esse torni indietro ner tempo
di quarant'anni, s'èn missi a cantà a squarcia gola
"la ghitarina" e "Capitan Fanfulla"....
ir giorno doppo 'un' ha piovuto... è ita ben...!

Personalmente a tutti quegli invidiosi (e non son pochi)
che "gufando" pronosticavano che a vedere uno
spettacolo del genere, non ci sarebbe stato "neanche un cane"
vorrei esprimere il mio più sentito "vaffà...."
se non bastassero le foto sopra...
ecco qui sotto la prova che si sbagliavano alla grande

"come si fa a passà da canto a un canin così bellin e un fanni na caressa?"

 

alla prossima rappresentazione
un grazie a tutti coloro che hanno collaborato
alla realizzazione di questa bellissima rappresentazione