Alcuni testi presentati al concorso internazionale di Poesia

" Simone Seghetti "

Montecarlo 2008

 

IMPORTANTE
chiunque, tra gli autori partecipanti, volesse vedere qui pubblicato
il testo o i testi presentato/i al concorso me lo faccia avere via mail cliccando l'icona sotto

 

 

Testo classificato 1° della sez. A

Se solo potessi (di Benito Galilea)
(la motivazione)

La lirica propone, con abile maestria e forte ispirazione, il tema del legame con la propria terra e le proprie radici,
tema caro a questo poeta, che non manca mai di stupire per la capacità di rinnovarlo e dargli sempre nuova vita.
Immagini e suggestioni trascinano il lettore in un flusso di affetti e pensieri lungo la linea del tempo,
dal passato della memoria al presente inquieto tra ricordo e attesa, a un futuro che è incertezza ma anche speranza.
Scevro da banalità e da facili ricette consolatorie, il suo verso, forte e coinvolgente, ha nella sua musicalità echi “montaliani”
delle Occasioni, compreso il rifacimento in chiave intima e quotidiana di modelli dannunziani dell’Alcyone.

(il testo)

Se solo potessi

Se solo potessi trasmettere un segno

ai vostri gridi nell’estate trafitta,

in questo tempo che se ne va di sera

al canto di una volta, stringerei

di nuovo la sabbia dei gabbiani

alla terra ch’era d’altri e non la nostra.

 

Qui la campagna si spoglia

e il tempo annuncia l’ombre care

dall’uscio dei pagliai: calmo naufragio

di chi tiene in pugno le presenze

urlate di nascosto ai salici del cielo.

 

A questa vertigine d’anni io assomiglio,

a questo silenzio d’eterno che misura

le memorie mentre già nel vento irrompe

la freccia dei passeri in esilio.

 

E piove su di noi e le cose,

piove sulle voci al fuoco,

il pane nero fresco d’olio

nelle ciotole di legno sul camino.

 

Se mai, coi nuovi pleniluni

verremo a consegnarci alla quiete

delle foglie o forse al vespro che toglie

gli ultimi ricci alle castagne, e al cuore.

 

 

 

 

 

premio speciale vernacolo
testo segnalato


Gelosia in mecelleria (di Lucia Fanucchi)

 

 

 

Gelosia in macelleria...

 

Ieri son ita in una macelleria
che subbito m'ha ispiro una poesia!!!

È quella diGigi, li’ a Lunata,
che se il lesso I ha bon, un ti dio la tagliata!!!

Dentro e’ pulita, lucida e splendente
E il padrone, va ditto, è sempre sorridente!!!

Tra una battuta e un complimento
ti serve alla svelta, un è punto lento!!

Ma... ci fu una volta che fece il birichin:
fu quando una sposa ni chiese il salamin!!!

Ni brillon I occhi, un vedeva l'ora!
E la prese alla larga.. .“Mia cara signora...

Il salamin solo intero lo vendo,
perché, che vole, io me ne intendo!!!

A fette , signora, un si usa piu’. ..
Ne prenda uno intero .. che la tira un po’ su!!!

Mentre parlava era talmente infoito,
che era ariva la moglie e lu’ un aveva sentito!!

Stava spiegando la su bella teoria,
quando n è sarta all occhi: “Ma ci vai via!!!

Discori tanto, un ti cheti mai,
ma a me il salamin po’ un me lo dai!!!

È un fottio di volte che te lo chiedo,
ma il risultato per ora un lo vedo!!”

“O moglie che dici? Ma sei ammattita???
Te la chiedo sempre, dici sei stanca finita!!!!

Ora perché faccio lo spiritoso
lo voi a tutti i costi e un trovi poso???”

O Gigi hai ragion, son doventa gelosa...
ma come arivo qui, ti ci trovo una sposa!!!

Te che discori.... Lè ti guarda rapita...
E io per ripicca... dio che son stanca finita!!!!

Ma io t'amo sempre, come il primo giorno!!!
O perché un te le levi quelle spose di torno !!!

“Oh!!! finalmente ti rionoscio!!!!!
M'ahi misso paura ... mi sèera già ammoscio!!!

E per festeggià la paura passata,
stasera.... in Versilia, si va a mangià .... LA TAGLIATA!!!!

 

 

 

Premio speciale Giuria
"Lucchesi all'estero"

PRIMAVERA NELLA VALLE

 ( di Ivo Cardelli )

 

La valle e` fredda, spazzata dal vento

In una stretta morsa il gèlo la prende.

L’inverno, severo, nel suo intento

Con tenace forza dal cielo discende.

 

E` brulla e priva di colore,

intorno tutto e` fermo e tace,

nel silenzio infonde al cuore

un senso di sottile malinconia e pace.

 

Sotto un manto di neve bianca

che lentamente copre ogni cosa,

nel suo sonno invernale stanca,

la Terra serena riposa.

 

Ma il sole nel suo perenne conflitto

col freddo crudele

l’inverno soccombe, sconfitto.

La primavera ritorna come sempre fedele.

 

Quasi a celebrare il gelo appena andato

la valle si dipinge di mille colori.

Dopo un lungo sonno e riposato

la Terra si risveglia in un manto di fiori.

 

Il verde dei prati e` a tratti punteggiato

dalle bianche margherite sempre numerose,

dai candidi narcisi, dal ciclamino profumato

dalle timide violette, da papaveri e mimose.

 

Nell’aria mite del mattino un alito di vento

accarezza la valle in tutto il suo grandore.

Sul ramo l’usignolo canta contento

dolci note in cerca dell’amore.

 

Canta il fringuello fra le piante d’alloro,

una rana nel fosso sfoggia le sue note migliori

mentre altre cantano in coro

un’ape laboriosa succhia il dolce dei fiori.

 

Dai cespugli e dalle piante

l’allegro cinguettio dei passeri discende;

la` nel campo con ardore pure un grillo fa il cantante;

sul sasso una lucertola assopita il sol si prende.

 

La valle dai colli e` circonda

nel suo sfarzo e` sempre piu` bella

in suo grembo di vita e` feconda

tramite lei, Natura favella.

 

La Terra, il Mare, ilSole e pur le Stelle

per la gioia dell’uomo tutto fu dato

assieme all’amor son le cose piu` belle;

questa e` l’arte del Divin Creato!

 

 

altri testi a concorso

RACCOGLI I PEZZI DELLA TUA ANIMA E SALDALI SUL TUO CUORE

(di Samanta Bertoli) 

Perdonatemi
E’ il grido disperato di chi si vergogna di se stesso
 Perdonatemi
È un messaggio straziante di chi vuole uscire dalla vita
Perdonatemi
È una richiesta d’aiuto di chi si sente inutile 
Una sedia
Una corda
Un cappio

Il vuoto interno
Ogni minuto che passa è l’ultimo
Ogni immagine che passa è una lacrima che scende 
Una foto
Un messaggio disperato
Un messaggio d’addio
Un messaggio d’amore

In quelle poche righe la paura, il grido dell’anima
 Non ti arrendere
Lasciati aiutare
Non c’è vergogna
Non c’è compassione
Non c’è rancore

Le lacrime fan sì che
L’angoscia interiore esploda fuori dal corpo
Il vuoto dell’anima pian piano si riempie

Lasciati aiutare
Lasciati abbracciare
Lasciati consolare

Non avere paura
La vita è un dono prezioso
La vita è una prova

Ostacoli che devi superare
Per crescere, per capire, per accorgersi
Quanto di bello può offrire la risata di un bambino
Con i suoi occhi colmi di meraviglia ti abbraccia
Tu ritorni in superficie, respirando a pieni polmoni
La morte ti abbandona
Ritorni alla vita
Con la consapevolezza che non sei solo e il puzzle della tua vita
caduto sul pavimento si ricomporrà e mostrerà una nuova immagine